DSpace
 

SADEL - Comune di Iglesias >
SADEL - Comune di Iglesias >
01 - Comune di Iglesias >

Registri

 
 
oppure Browse per     
Visualizza le tue sottoscrizioni

Registri del consiglio
L’attività del consiglio di Iglesias è attestata dai documenti conservati nell’archivio comunale fin dal 1360. Un atto singolo, forse il frammento di un registro, contiene una risoluzione adottata dal consiglio, in presenza del giudice e assessore, del luogotenente del capitano e di concerto con oltre trenta abitanti della stessa città, per nominare Giacomo Ormanno di Cagliari sindaco, con il compito principale di rappresentare la città in giudizio nelle cause contro il feudatario delle ville del Sigerro e contro eventuali altri soggetti, nelle questioni legate ai confini e agli usi civici nei salti (doc. 20). La serie dei registri del consiglio, nella sua evoluzione storica, si sviluppa, però, soltanto a partire dal 1592. I registri che compongono la serie hanno in generale un’estensione cronologica annuale, la cui apertura si colloca a fine anno, in concomitanza con la nomina del nuovo consiglio che avveniva il 30 novembre, nel giorno della festa di S. Andrea.

All’interno dei registri si distinguono tre sezioni:

  • verbali e atti deliberativi del consiglio sulle materie di propria competenza;
  • mandati di pagamento spediti al clavario della città;
  • lettere inviate alle autorità centrali e periferiche del Regno o a personalità civili e religiose con cui il consiglio entrava in relazione nello svolgimento della sua attività.

Accanto a queste tipologie è possibile trovare anche atti relativi a negozi giuridici di varia natura (censi, alienazioni, locazioni) o referti di pubblicazione di bandi pubblici. Nel periodo sabaudo i registri si discostano dai precedenti in quanto presentano un’estensione pluriennale, con la registrazione di esercizi diversi all’interno di un’unica unità archivistica. Mentre persistono, anche molti anni dopo il passaggio sotto l’amministrazione sabauda, gli usi precedenti relativi all’organizzazione interna dei registri e all’uso della lingua utilizzata nella stesura degli atti, che rimarrà il castigliano sino al 1787, quasi settant’anni oltre l’uscita dall’orbita spagnola. Ciò si spiega in gran parte con il permanere negli uffici degli stessi impiegati addetti alla compilazione dei registri, di norma non soggetti allo spoil system col cambio di regime. Alla difficoltà ad imparare e utilizzare un’altra lingua si uniscono anche fattori di natura squisitamente linguistica per i quali lo status legale di ufficialità di una lingua non comporta necessariamente il suo uso automatico, per semplice imposizione dall’alto, uso che è piuttosto legato al prestigio sociale di cui una lingua gode. E quello dell’italiano stentò evidentemente a decollare.

La peste del 1656. Nel 1656 si diffuse in Sardegna una terribile pestilenza che secondo fonti storiche contemporeanee (Giorgio Aleo) colpì Iglesias più che altri centri, tanto che in pochi giorni la città fu spopolata e ridotta quasi a zero: l’intero consiglio dell’anno fu falcidiato dall’epidemia. Il ricordo di questo triste avvenimento è conservato in una laconica nota riportata nella controcoperta del registro del consiglio di quell’anno (n. 156): “A los quatorze del mes de Settembre 1656 se ha fet la estractió dels nuos concellers per rahs de aver mort tots los concellers en la pecte”.

I registri del consiglio successivi alla riforma del 1836. Seguono l’articolazione degli organi deliberanti nati in seguito a quella riforma. L’operato di questi organismi, rimasti in carica per un breve periodo, pari allo spazio di poco più di un decennio, risulta pertanto documentato da due registri del consiglio generale (n. 168-169), da un registro del consiglio particolare (n. 243/1), da un registro del consiglio dei ragionieri (n. 243/2), da un registro per il consiglio dei provveditori (n. 243/3) e infine da un registro per il consiglio degli edili (n. 245). Ciascuno di questi organi deliberava su specifiche materie che tradizionalmente competevano all’amministrazione civica. Senza soluzione di continuità, nei registri del consiglio generale e in quelli del consiglio particolare sono trascritti anche i verbali delle sedute degli organi ad essi subentrati in seguito alla riforma del 1848: rispettivamente il consiglio comunale e il consiglio delegato. Quest’ultimo nel 1865 sarà sostituito dalla giunta municipale.

Da quanto esposto sin qui, emerge chiaramente che la selezione di queste fonti documentarie in successione cronologica consente la rappresentazione virtuale delle serie archivistiche dei vari organi produttori, nella loro estensione dall’età moderna all’età contemporanea, realizzando di fatto un moderno strumento di ricerca complementare a quelli attualmente esistenti in archivio.

Registri copialettere

Questo gruppo documentario annovera i più antichi registri copialettere presenti in archivio, ascrivibili alla seconda metà del XVI secolo, che per ragioni di salvaguardia erano da tempo sottratti alla consultazione. Il loro contenuto, costituito dalle registrazioni di corrispondenza inviata ad autorità centrali e periferiche del Regno di Sardegna e ad altre personalità, nei periodi 1578-1582 e 1595-1596, va a colmare una lacuna documentaria relativa al XVI secolo in quanto i registri del consiglio, che strutturalmente dedicano una sezione alle lettere inviate e ricevute, sono presenti, nel Cinquecento, solo per l’anno amministrativo 1592-1593 (n. 137).

 

Valid XHTML 1.0! DSpace Software Copyright 2002-2005 MIT and Hewlett-Packard - Feedback