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Sono presenti anche i registri dei verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta municipale, succeduta nel 1859 al consiglio delegato. Il segretario comunale riportava in appositi registri i verbali delle sedute dei rispettivi organi dove veniva annotato il resoconto sintetico della discussione, che poteva anche essere omesso, la votazione e la parte dispositiva delle deliberazioni.

Gli argomenti. In questi registri si ritrovano tutti gli argomenti relativi alle materie di competenza di ciascuno degli organi deliberanti. Nei verbali del consiglio ricorrono le annuali approvazioni del bilancio del comune e del conto dell'esercizio precedente; decisioni connesse alla gestione del patrimonio comunale e all’applicazione delle imposte finalizzate ad incrementare le voci di entrata del programma economico; deliberazioni riguardanti stipendi, indennità, salari, nomina, sospensione e licenziamento del personale comunale; decisioni in merito all’esecuzione di opere pubbliche; l’aggiornamento delle liste elettorali. Di contro, nei verbali del consiglio delegato o della giunta municipale si ritrova la formazione del bilancio e del conto nonché decisioni sulle spese impreviste; la predisposizione dei ruoli delle tasse e degli oneri comunali; la conclusione di locazioni, contratti e deliberati di massima del consiglio; la formazione delle liste elettorali e deliberazioni relative alle operazioni della leva.

Per la maggior parte dei casi a ciascuno di questi organi è dedicato un apposito registro, ma talvolta in uno stesso registro sono presenti sia i verbali del consiglio comunale che quelli della giunta municipale (SGS, n. 15.1; S. ANT, n. 26.1, 26.2; TRAT, n. 2). In questi registri, l’uso della lingua castigliana (spagnolo) nella redazione degli atti perdura per quasi un secolo dopo l’uscita del Regno di Sardegna dall’orbita di influenza della Spagna: a Villamassargia il passaggio alla lingua italiana avviene nel 1813, a Sant’Antioco nel 1803. Come notato per Iglesias ciò è legato in gran parte alla difficoltà degli impiegati comunali, che continuarono a rimanere al loro posto anche dopo il cambio di regime politico, ad adeguarsi alla nuova lingua ufficiale. Alle difficoltà personali di “aggiornarsi”, si aggiunge anche il fatto che l’uso di una lingua raramente avviene automaticamente per imposizione dall’alto, ma è legato piuttosto al prestigio sociale di cui gode, e quello dell’italiano stentò evidentemente a decollare.

È inoltre presente un registro “Partitario - Matrice dei beni rurali" che si inquadra nella formazione del nuovo catasto particellare introdotto nel 1886, realizzato dall’amministrazione del catasto in concorso con le commissioni censuarie comunali. Le operazioni connesse al catasto portarono alla produzione di diverse tipologie documentarie: mappa particellare, tavola censuaria, registro delle partite e matricola dei possessori. Il catasto, permettendo la determinazione certa dei confini dei terreni e dei relativi proprietari, serve allo Stato per l’applicazione delle imposte.

 

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